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ASSOCIAZIONE
SAN CRISTO FORO
NUOVI PROGETTI DI
ARTE E CULTURA

di Laura Lencioni, foto di Federico Scoppa

Don Piero Ciardella, Arturo Nardini e Bruto Dario Pomodoro sono i soci fondatori della neonata associazione culturale “San Cristoforo, arte filosofia, scienza, spiritualità” attualmente con sede in via San Nicolao 81 a Lucca. Presidente dell’Associazione è stato nominato Arturo Nardini, vicepresidente don Piero Ciardella e consigliere con delega alla cultura Bruto Dario Pomodoro. Affianca i soci costituenti Stefania Trolli, ideatrice di progetti culturali che coinvolgono il territorio internazionale. Living Tuscany partecipa al progetto con le puntuali anticipazioni e resoconti degli eventi che troveranno ampio spazio nei prossimi numeri del mensile. Abbiamo trovato spunto dall’incontro dei soci per comprendere meglio il progetto con una intervista- colloquio che riportiamo. Come è nata l’idea? Pomodoro. Da un progetto ideato da Stefania Trolli, in seguito alla visita alla Chiesa di San Cristoforo a Lucca, l’incontro con Don Piero Ciardella e la successiva proposta alla Diocesi. in cui Arturo Nardini e Stefania Trolli hanno collaborato l’estate scorsa chiedendo, dopo aver conosciuto Don Piero, la disposizione del prestigioso spazio espositivo della chiesa di San Cristoforo in via Fillungo per ospitare una mia mostra personale di scultura. La chiesa quest’anno avrebbe dovuto cessare le attività espositive per una scelta della Curia. L’esposizione ha avuto un grandissimo successo di pubblico e per questo motivo insieme a Don Piero ci siamo impegnati a proporre al Vescovo un utilizzo dello spazio a livelli prestigiosi per la città di Lucca, che in questo momento vive un felicissimo momento di afflusso turistico. L’intenzione è creare una sede dove arte, convegni, musica, filosofia si possano incontrare con un tema di fondo che è la spiritualità nelle varie forme culturali. Non è un idea nuova, nasce già a partire dagli anni Sessanta in alcune realtà specifiche del nostro territorio italiano come Brescia dove nacque in quegli anni il museo Arte e spiritualità. Abbiamo ampliato questo concetto: agiremo a ventaglio, non contempleremo soltanto le arti visive ma tutto quello che è di rilevanza culturale. Al Vescovo quest’idea è piaciuta moltissimo. Abbiamo individuato lo spazio di San Cristoforo come sede elettiva per portare avanti questi progetti. In un periodo di aridità culturale e spirituale mostrare un contro altare di qualità per una crescita non solo materiale ma anche spirituale è una grande opportunità per i giovani e per le generazioni future. Altro aspetto per cui il Vescovo ha preso a cuore la questione. Ciardella. Da una serie di fortunate combinazioni: l’incontro con Nardini e Stefania e poi con Nardini. Ognuno ha una sua delega specifica. Io seguo la logistica, all’interno dell’organizzazione cerco luoghi e contatti. Tutti possono sentirsi interessati a partecipare. Sto contattando persone entusiaste di questa iniziativa, enti pubblici come privati nelle forme non politicizzate. Abbiamo un riscontro straordinario. Era un mio obiettivo che ho presentato quando abbiamo parlato con Don Piero e con l’Arcivescovo. Ci sono persone che amano portare avanti questo ambizioso e straordinario progetto. Una scommessa che ha dato un successo straordinario lo scorso anno quando abbiamo realizzato con Pomodoro la sua mostra personale.
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L’ARTE dal CONCEPT alla SCENA


Dalla conoscenza di Arturo Nardini, sono nate alcune delle idee che Stefania Trolli, esperta promotrice di eventi culturali, ha sviluppato per avvicinare alla città di Lucca artisti di caratura internazionale. Stefania sviluppa il concept di progetti culturali partendo da un’accurata ricerca degli artisti che tenga fede ad una linea di sinergie tra l’arte ed i binomi con ’ambiente, la musica, lo sport, lagastronomia, la charity, la natura ed il turismo, intrecciando le varie professionalità con culture che sono sempre diverse. Tra i progetti che l’ideatrice tiene nel cassetto, per la valorizzazione del territorio, la dottoressa Trolli propone eventi itineranti all’interno di percorsi cittadini conducendo l’arte verso il visitatore anziché costringerla nell’ambito dei tradizionali locali di una mostra. Una joint venture con enti, istituzioni e associazioni rappresenta un aspetto rilevante dell’attività della promotrice
per favorire gli scambi culturali L’Associazione San Cristoforo è riuscita a collaborare con i progetti di Stefania Trolli che ha già annunciato la mostra di Guarenti e anticipato il prossimo progetto espositivo di uno dei protagonisti del panorama artistico internazionale.

Come nasce in una persona come lei un interesse così forte verso l’arte e la cultura? Nardini. Devo ringraziare Stefania che ho conosciuto alcuni anni fa durante una mostra realizzata a Pietrasanta. Ne ho avuto l’occasione perché in provincia ho una delega al turismo e seguo anche la cultura, per la mia passione e per il tempo che dedico a questo ruolo. In quel momento lei mi ha proposto l’idea di portare una mostra di un grande artista (di cui non possiamo ancora anticipare il nome) in Toscana. Mi sono appassionato all’idea e avvicinato ulteriormente a questo mondo. Prossimi progetti? Pomodoro. La chiesa di San Cristoforo ospiterà questa primavera la mostra di Carlo Guarenti e questo è il primo goal portato a segno. L’attività espositiva andrà poi concertata con i soci fondatori e con me nella qualità di direttore artistico. Daremo annualmente una scaletta ricca di contenuti. San Cristoforo, come ho immediatamente segnalato all’arcivescovo, ha Stefania e Pomodoro e la Curia di Lucca, con l’Arcivescovo in prima persona che ha immediatamente colto in questa proposta l’opportunità di valorizzare la magnifica chiesa di San Cristoforo, ambiente che per la sua posizione centralissima è un naturale luogo d’incontro. Come è stato accennato, a seguito di un restauro la Diocesi stava valutando l’utilizzo di questo ambiente e proprio in questo momento è stata avanzata la proposta. Altro aspetto importante e motivo per cui il Vescovo ha immediatamente colto quest’occasione è che la Diocesi crede nel valore della cultura, come ha dimostrato negli anni attraverso gli organismi di Curia e il Centro Diocesano per la Cultura, che dirigo dal 1996. Quest’opportunità, attraverso la nostra collaborazione e quella di numerosi enti, ci ha permesso di dialogare con una cultura molto alta. Tutto questo ha fatto si che l’impegno della Curia fosse presente fin dalla costituzione di quest’associazione e che prosegua nell’organizzazione delle prossime manifestazioni culturali. Anche all’interno della Chiesa non tutti sono ugualmente pronti a investire nella cultura, credo che questa fiducia della Curia e del Vescovo sia importante. Si è scelto di utilizzarla per il dialogo che la cultura in tutte le sue forme ha con la spiritualità, intesa in senso ampio e non solo confessionale. Tutto questo ha un regista. Come agisce Arturo Nardini nel suo ruolo all’interno dell’associazione? la fortuna, contrariamente alla maggioranza delle chiese, di essere uno spazio ieratico, cioè assolutamente pulito senza sovrastrutture di alcun tipo preesistenti, di fregio o ornamenti che rischierebbero di cannibalizzare la mostra presente. È il luogo ideale per ospitare esposizioni di scultura, che se non hanno uno spazio museale adeguato rischiano di fallire. Partiremo con mostre importanti di scultura e di pittura. La filosofia è un veicolo di comunicazione, parla anche di estetica, della spiritualità dell’arte quindi sarà molto importante creare convegni in tal senso, presentare libri di valenza artistica; istituire, come già fatto durante la mia mostra, serie di concerti. Esistono giovani realtà che stanno svolgendo un ottimo lavoro all’interno del territorio lucchese. Tutto questo è quello che ci auguriamo di portare avanti. Nardini. Sottolineo il fatto che il progetto deve avere carattere aperto. “Aperto” significa con possibilità di accesso. Anche per i costi di locazione ed allestimenti? Pomodoro. Credo che almeno inizialmente sia necessario puntare più in alto possibile. Gli spazi, che in futuro potranno anche occuparsi di un’ arte giovane, debbano prima acquistare all’interno della realtà locale in cui vivono una credibilità di contenuti. Sono sempre stato promotore del giovane artista, anche perché oggi non ha spazi dove potersi esprimere, ma va da sé che un domani, anche in collaborazione con la Curia, l’associazione potrà trovare spazi alternativi. San Cristoforo deve diventare una sorta di faro all’interno della città e avere un progetto culturale ben preciso di alta rilevanza. “Spiritualità” è parte del nome dell’associazione. In che senso? Ciardella. Il mio auspicio è che possa incontrare il favore di molte persone; la mia preoccupazione e desiderio maggiore è che attraverso l’incontro con l’arte e la bellezza, le persone che interverranno possano veramente fare un’ esperienza spirituale. D’altra parte la teologia cristiana e prima ancora quella neoplatonica consideravano la bellezza una via di ascesi, una catarsi, di elevazione dell’anima verso il Principio, verso Dio. Ci credo fermamente, mi auguro parteciperanno in molti, non solo per incrementare il turismo ma perché attraverso la bellezza possano sperimentare una maggiore sensibilità dello spirito. L’esperienza dell’artista e dell’uomo di cultura può far comprendere meglio l’approccio al lavoro e la poetica connessa? Ciardella. Nei limiti del possibile vogliamo promuovere l’incontro con l’autore. Le mostre pensate dall’associazione hanno coinvolto gli artisti che, venuti a Lucca, hanno visto l’ambiente e su questo hanno deciso quali opere esporre. Questo lega l’autore al territorio, ogni esposizione sarà pensata per la città. Pomodoro. Lucca è il centro di aggregazione naturale di tutta una serie di realtà che si spingono fino alla provincia di Massa Carrara, che attrae numerosi artisti. è vero che Pietrasanta è il luogo elettivo dove questi artisti si incontrano e si aggregano, ma sta di fatto che Lucca ha una struttura di tipo cittadino. Credo fermamente anche per la personale esperienza vissuta, che se all’artista viene data la possibilità di soggiornare all’interno della città in cui opera, si possono creare sinergie tra artista e territorio e artista e persone che vivono il territorio. La mostra fine a se stessa può essere una fonte di elevazione spirituale, ma l’arte è fatta dall’uomo e se il confronto con l’uomo-artista viene a mancare l’arte è un po’ avulsa dal contesto filosofico che l’artista ha sul suo “fare arte”. Sarà uno degli scopi dell’associazione riuscire a far capire quali siano i meccanismi spirituali che portano a creare l’opera. Abbiamo un asso nella manica che è la chiesa di San Cristoforo. Quando gli artisti, anche importanti, vengono e vedono quella location alzano le mani in segno di resa. Un altro aspetto da segnalare, anche per rispetto al pubblico è una scelta ben precisa: un certo di arte “scandalistica” non sarà ospitata all’interno della chiesa. Si tratta infatti di uno spazio sacro e come tale sarà rispettato. Parliamo francamente: l’arte presenta spesso dinamiche di mercato in quanto, al di là della sua funzione elevatrice è un prodotto e come tale commercializzabile. Mi auguro che l’Associazione San Cristoforo non sia vincolata da tali configurazioni, ma entri invece dal portone principale, confermando l’intenzione culturale.